La ginecomastia è una condizione caratterizzata dallo sviluppo anomalo delle mammelle nell’uomo. Può accadere che, durante la pubertà, si assista a un abnorme sviluppo delle ghiandola mammaria anche nel maschio ma, nella maggioranza dei casi, questa si riduce completamente fino a quasi la completa atrofia; in condizioni normali, infatti, la ghiandola mammaria nell’uomo è di fatto assente. Vi sono però svariate condizioni nelle quali si può assistere, anche in età adulta, all’aumento del volume delle mammelle.
Le più comuni cause possono essere; alterazione dell’assetto ormonale, terapie a basi di ormoni e, più frequentemente, importanti aumenti di peso con accumulo di tessuto adiposo.
Si definisce ginecomastia vera l’anomalia caratterizzata dalla presenza di tessuto ghiandolare mammario abnorme e pseudo-ginecomastia o ginecomastia falsa (la più frequente) l’aumento del volume mammario dovuto al solo accumulo di grasso.
I due diversi tipi di ginecomastia differiscono quindi sia per la loro diversa origine e costituzione che per l’evoluzione e la tipologia dell’eventuale trattamento chirurgico.
Le ginecomastie vere, caratterizzate dalla presenza di vero e proprio tessuto ghiandolare, non hanno la tendenza a regredire e, anche se molto raramente, possono dare origine a tumori del tutto simili a quelli che colpiscono le donne.
In questi casi il trattamento chirurgico è indicato sia per la correzione del difetto estetico che per rimuovere il tessuto sede potenziale di neoplasie.
Nelle ginecomastie vere il trattamento chirurgico sarà, quindi, la mastectomia sottocutanea con incisione periareolare per minimizzare gli esiti cicatriziali residui. Nelle pseudo ginecomastie, caratterizzate da accumulo di grasso, può essere sufficiente la sola liposuzione o, nei casi più evidenti, una associazione tra le due tecniche descritte.
Nei casi più gravi, mammelle ben conformate con abbondante eccesso cutaneo, alla mastectomia sottocutanea bisognerà associare anche una riduzione del mantello cutaneo che inevitabilmente comporterà evidenti esiti cicatriziali residui.
Le varie possibilità terapeutiche descritte vanno considerate e discusse con il Chirurgo e adeguate alle diverse condizioni anatomiche. Infatti, sebbene questo trattamento sia in grado di offrire buoni risultati sotto il profilo del ripristino della forma del torace, a esso residuano inevitabili cicatrici cutanee, a seconda dell’entità del problema e della tecnica utilizzata, la cui qualità ed evoluzione non è sempre prevedibile.
Gli interventi di mastoplastica per ginecomastia vengono eseguiti in regime di Day Surgery e anestesia locale o in anestesia generale con un breve ricovero. Sempre indicato nel periodo post-operatorio il bendaggio compressivo e, spesso, l’inserimento di un drenaggio.
Eventuali smagliature cutanee saranno ridotte o attenuate ma non potranno essere cancellate.
Sebbene l’intervento di correzione della ginecomastia sia frequente in chirurgia plastica non è privo di possibili complicanze. Tra queste sono da segnalare; il sanguinamento o l’infezione delle ferite nell’immediato post-operatorio, così come la liponecrosi o la deiscenza delle ferite che possono comportare allungamenti dei tempi di guarigione e/o la revisione chirurgica, Molto più raramente possono comparire aree di sofferenza e necrosi della cute o del complesso areola-capezzolo.
Il risultato finale è valutabile non prima di 3-4 mesi, per dare tempo alle mammelle di assestarsi, mentre le cicatrici andranno in contro a un notevole miglioramento spontaneo nell’arco di 1-2 anni.
Importante: Prima di sottoporsi all’intervento è indispensabile l’esecuzione di un esame ecografico per valutare l’entità del problema ed evidenziare l’eventuale presenza di tessuto ghiandolare.